12/01/11

TARALLI AL FINOCCHIO

Rimaniamo sempre in tema ricetta panosa e dai brezel passiamo ai taralli. Vi ho parlato centinaia di volte della mia passione per la puglia, merito di questa passione è anche del cibo ed in particolar modo dei taralli.

Ieri sera dopo cena mi viene una gran voglia di mangiare i taralli, perché non farli home made? Comincio a navigare nel web e mi perdo in mille ricette e spiegazioni, ne sono venuta a capo così, a voi l'ardua sentenza!

Da dove nasca la parola tarallo, non si sa con certezza. Per cui si sprecano le ipotesi: c’è chi dice dal latino “torrère” (abbrustolire), e chi dal francese “toral” (essiccatoio). Facendo riferimento alla sua forma rotondeggiante, qualcuno pensa che tarallo derivi invece dall’italico “tar” (avvolgere), o dal francese antico “danal”, (pain rond, pane rotondo).

La tesi più attendibile vuole peraltro che tarallo discenda dall’etimo greco “daratos”, “sorta di pane”.

Si possono aromatizzare in diversi modi e si possono fare anche dolci, per di più si conservano per mesi, buoni e comodi!

TARALLI AL FINOCCHIO

TARALLI

Ingredienti

500 g farina 00
15 g sale
150 g olio evo
150 ml vino bianco
1 cucchiaio di semi di finocchio
acqua q.b.

Impastare insieme la farina, il vino, l'olio, il sale, i semi di finocchio e l'acqua, fino ad ottenere una pasta elastica ed omogenea.
Lasciare riposare, coperta da un panno, per 20 minuti in un luogo non freddo. Fare dei bastoncini grossi 1 cm circa della lunghezza desiderata, poi chiuderli a cerchio schiacciando bene.
In una pentola portare a bollore l'acqua con un po' di sale, immergere pochi taralli per volta nell'acqua bollente e quando vengono a galla ritirarli. Fare asciugare su un canovaccio, oliare una teglia da forno e infornarli per 15 minuti a 200°.

14 commenti:

  1. carissima Lisa...prima di tutto consentimi di esternare la mia soddisfazione nel saperti innamorata della mia terra!!!!
    Io i taralli, naturalmente, li faccio spesso e devo "riprenderti" su due punti: non si mettono ad asciugare sul canovaccio altrimenti si attaccano ma sulla spianatoia di legno, e non si unge la teglia di olio prima di metterli in forno.
    Basta metterli su carta da forno o al massimo una spolverata di farina ma l'olio no.
    se vuoi guarda qui http://annaferna-mordiefuggi.blogspot.com/2009/01/taralli-pugliesi.html
    un bacione grande così

    RispondiElimina
  2. Ciao Anna, grazie dei consigli, ho trovato la ricetta in un libro di cucina pugliese comprato ad ostuni e devo diri che sono venuti molto, molto bene, non si sono attaccati al canovaccio sai? Proverò sicuramente il tuo metodo, mi piace tantissimo l'idea di ridurre un pò i grassi eliminando l'olio! un bacio, ciao!

    RispondiElimina
  3. ciao Lisa, anche io mi sono dilettata nella produzione di taralli (che adoro) e per Natale li ho sostituiti ai biscottini dolci da regalare agli amici.
    Gli ingredienti utilizzati sono gli stessi che hai utilizzato tu, ma nel procedimento io non li ho fatti bollire, ma passati direttamente in forno.
    Sono venuti buonissimi e durano parecchio...non saprei se piu' di 15 gg perchè le cavallette hanno provveduto a terminarli!!
    Sono curiosa di riprovare a farli e seguire la tua ricetta.
    buona serata
    Paola

    RispondiElimina
  4. buonissimi,anche io li compro,ma una volta proverò a farli,complimenti

    RispondiElimina
  5. bene allora mi impegno a provare la versione di Ostuni!!!!
    baciotti

    RispondiElimina
  6. Anonimo12/1/11

    Con i semi di finocchio devono essere semplicemente divini!!

    RispondiElimina
  7. uno tira l'altro. Quando li ho fatti li ho mangiati tutti in un attimo.
    Voglio rifare i tuoi.

    RispondiElimina
  8. questi taralli ti sono venuti perfettamente. Bravissima. Ne assaggerei volentieri uno. baci

    RispondiElimina
  9. se ti possono interessare sono qui
    http://senzapanna.blogspot.com/2010/02/i-taralli-di-mamma-saravinicarbone.html

    leggendo i tuoi senza lievito capisco perchè quelli che ho fatto io dovevano lievitare poco
    :-)

    RispondiElimina
  10. Paola: ottima idea per i regalini del prossimo anno ;-) Sai che ho letto durino mesi se conservati bene? un bacione

    yaya: fammi sapere, ciao e grazie!

    anna: teniamoci aggiornate alla ricerca della ricetta perfetta, alla fine anche all'interno della stessa regione esistono tantissime varianti, noi proviamo ed intando ci deliziamo no?

    lerocher: sono buonissimi anche con il peperoncino, proviamo?

    daniela: hai ragione...come le ciliegie!!! :-D

    claudia: grazie mille cara, un super bacio a te!

    RispondiElimina
  11. Io li preparo al vino e quando li faccio impiastriccio di brutto ma mi diverto tantissimo:)

    Ecco la mia ricettina:

    http://www.lacuochinasopraffina.com/cosa-cucino/tarallini-fatti-in-casa-come-prepararli-e-vivere-felici#more-326

    RispondiElimina
  12. quanto mi piaccionooooooooo!!! complimenti, perfetti!

    RispondiElimina
  13. RACHELE25/10/11

    HO PROVATO A FARE I TARALLINI, MA NEL MOMENTO CHE DOVEVO FARE I BASTONCINI, LA PASTA SI APRIVA CIOE' NON SI COMPATTAVA. ANCHE DOPO AVERLA LAVORATA LISCIA E FATTA RIPOSARE. PERCHE' GRAZIE PERIL SUGGERIMENTO.

    RispondiElimina
  14. Rachele che consistenza aveva? si apriva perchè troppo secca? forse dovevi aggiungere un pò d'acqua. Dipende anche molto da temperatura e tipo di farine usate.

    RispondiElimina