09/01/11

BREZEL

Il brezel è un tipo di pane molto popolare in Svizzera, in Germania e tra le altre popolazioni di lingua tedesca, compreso l'Alto Adige. A seconda delle regioni, viene detto anche laugenbrezel, pretzel, pretzl, breze o brezn.
Facendo qualche ricerca nel web ho scoperto che il brezel rappresenta la merenda più antico del mondo.
Si dice che nei monasteri del sud della Francia e del nord Italia, intorno al 610 i monaci facessero con i resti dell'impasto delle striscioline che ricordavano le braccia di un bambino incrociate a mo' di preghiera.
I tre buchi che si formavano, rappresentavano la santa trinità. I monaci li davano in dono come premio ai fanciulli che imparavano a memoria versi e preghiere della Bibbia.
Noi li facciamo spesso per accompagnare un tipico pranzo bavarese oppure come aperitivo assieme ad una buonissima birra.

BREZEL

brezel 1


Ingredienti
450 g farina 00
280 ml di acqua
1 bustina di lievito secco
1 cucchiaino di zucchero
3 cucchiaini sale fino
3 cucchiai bicarbonato
sale grosso

Impastare in una ciotolina 100 g di farina, 100 g di acqua, il lievito e lo zucchero.
Coprire con pellicola e lasciar lievitare per circa mezz'ora.
Impastare quindi il composto con il resto della farina, dell'acqua e il sale. Ottenuto un impasto liscio ed elastico, metterlo a lievitare per circa un'ora.
Sgonfiare l'impasto e dividerlo in parti uguali.

Formare un lungo cordone di circa 50 cm di lunghezza poi incrociare le due estremità formando un occhiello con una "coda" di circa 4 cm. Sollevare l'occhiello e poggiarlo sulla coda infine premere leggermente con le mani.

Preriscaldare il forno a 220 gradi.
In una larga casseruola, portare a bollore acqua (4-5 litri) con il bicarbonato.
Far sobbollire e immergervi i brezel (non piu' di due alla volta).
Lasciar cuocere per circa 40-50 secondi.
Quindi scolarli con una paletta forata e metterli su un canovaccio leggermente inumidito.
Disporli su una teglia coperta di carta forno e cospargerli di sale grosso.
Infornarli e farli cuocere per 20-25 minuti.
Farli raffreddare su una gratella.

brezel 2

10 commenti:

  1. Mamma che buoni i bretzel! con cone gusto tra il dolce ed il salato ci piacciono davvero moltissimi e si prestano a qualsiasi abbinamento.
    ti son riusciti proprio bene.
    baci baci

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  2. Sono splendidi! Ti sono venuti benissimo!
    Io faccio spesso i laugen ma i bretzel ancora non li ho fatti (che poi in realtà credo si tratti solo di cambiare forma dato che mi sembra che l'impasto sia grossomodo lo stesso).

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  3. Ti sono venuti perfetti!!! Anche io li ho fatti tempo fa ma non conoscevo assolutamente la storia. Baci a presto e grazie.

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  4. Aspetta aspetta... ma questa genialata di usare il bicarbonato io non la sapevo!!
    Pensare che credevo servisse necessariamente la soda caustica! :)
    Tesoro mi hai aperto un mondo con questo post! E guarda come ti son venuti bene! Li faccio li faccio e poi ti dico come è andata.
    Un abbraccio

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  5. Esatto, infatti la mia metà (svizzero) li adora!
    È capace di mangiarne quantità incredibili, mentre a me dopo il primo sono già venuti a noia...
    Complimenti, i tuoi sono super perfetti!

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  6. Una ricetta strepitosa che non posso fare a meno di salvare!!! Mio figlio ti ringrazia in anticipo, ciao e buona settimana

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  7. Ok, tempo di rimettermi in sesto e tento di replicarli. vediamo che succede:)

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  8. Quanti ricordi alsaziani e tirolesi alla vista di questi bretzel (o comunque si scriva...)! L'introduzione è molto bella, non conoscevo la simbologia nascosta dietro la forma di questi deliziosi pani, che tra l'altro hai riprodotto perfettamente!

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  9. Manu e Silvia

    Grazie ragazze, effettivamente il contrasto è quello che più li caratterizza! baci

    Virginia

    Questi laugen ci sono nel tuo splendido blog? sono curiosa!!!!!

    Claudia

    L'ho scoperta casualmente è mi ha molto affascinata, bello scoprire la storia dei cibi no?

    Elisa
    Ciao tesoro sono felicissima di esserti stata utile, fammi sapere!!

    Carolina

    Grazie mille, stessa cosa a casa mia, io ne mangio un pezzettino la mia metà non ti dico quanti... baci

    Le pellegrine Artusi

    Sono felicissima di aver fatto felice tuo figlio :-) grazie a te di esser passata!


    Veru

    Fammi sapere!

    Onde

    Ciao cara come va? La storia è davvero interessante...grazie mille baci

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  10. Anonimo7/2/15

    Sono bellissimi davvero! Scusa ma non hai usato ne olio e ne burro nell'impasto?

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